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Segnalato da: laRepubblica, IlGiornale, Salute33, ForumSalute.it
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Chirurgia ortopedica del ginocchio: tipologie di interventi e quando serve


Quali sono le principali procedure chirurgiche del ginocchio?


Le due principali procedure di chirurgia ortopedica del ginocchio sono:


  • Artroscopia;
  • Protesi di ginocchio.


L’artroscopia è una tecnica mini-invasiva. Attraverso piccole incisioni cutanee, il chirurgo introduce un sottile strumento dotato di telecamera (artroscopio) che permette di visualizzare l’interno dell’articolazione su un monitor. In questo modo è possibile diagnosticare e trattare numerose patologie del ginocchio.


La protesi di ginocchio, invece, è un intervento di sostituzione articolare in cui le porzioni danneggiate dell’articolazione vengono rimosse e sostituite con componenti artificiali realizzate in metallo, plastica o ceramica. Le protesi possono durare mediamente oltre 15 anni e rappresentano una soluzione efficace nei casi in cui il dolore e la limitazione funzionale non rispondono ad altre terapie.


chirurgia ortopedica del ginocchio


Quali sono i più comuni interventi al ginocchio effettuati in artroscopia?


L’artroscopia del ginocchio permette di trattare diverse patologie attraverso piccole incisioni cutanee, riducendo i tempi di recupero e il rischio di complicanze rispetto alla chirurgia tradizionale. I principali interventi eseguiti con questa tecnica includono:


  • Meniscectomia, rimozione della parte lesionata del menisco;
  • Sutura meniscale, riparazione del menisco con punti di sutura per preservarne la funzionalità;
  • Trapianto di menisco, indicato in pazienti che hanno già subito una meniscectomia totale e continuano ad avere dolore;
  • Ricostruzione del legamento crociato anteriore (LCA), intervento molto comune negli sportivi, necessario per ripristinare la stabilità del ginocchio;
  • Rimozione di frammenti ossei o cartilaginei che possono bloccare o irritare l’articolazione;
  • Trattamento delle lesioni della cartilagine articolare (es. microfratture);
  • Rimozione della plica sinoviale, residuo embrionale che, se infiammato, può causare dolore e limitare i movimenti;
  • Lateral release della rotula, riduzione della tensione laterale che può causare problemi di allineamento della rotula;
  • Trattamento delle infezioni articolari (sepsi del ginocchio).


Qual è la differenza tra protesi parziale e totale di ginocchio?


La sostituzione del ginocchio è una delle procedure ortopediche più efficaci e consolidate. Consiste nella rimozione della cartilagine usurata e nella ricostruzione delle superfici articolari con impianti in metallo o plastica biocompatibile. A seconda dell’estensione del danno articolare, le protesi possono essere parziali o totali.


Nella protesi totale di ginocchio il chirurgo sostituisce almeno due compartimenti del ginocchio. Questo intervento è indicato nei casi di artrosi avanzata o deformità marcate e garantisce ottimi risultati in termini di riduzione del dolore, recupero della mobilità e miglioramento della qualità della vita.


La protesi parziale di ginocchio, invece, prevede la sostituzione di un solo compartimento articolare, preservando le altre strutture sane. È una soluzione meno invasiva, spesso scelta per pazienti più giovani e con danno localizzato. Rispetto alla protesi totale, offre un recupero più rapido, minore dolore post-operatorio e una sensazione più naturale del movimento ma non è adatta a tutti: alcune condizioni come obesità, deformità gravi, artrite infiammatoria o insufficienza del legamento crociato anteriore rappresentano controindicazioni.


Protesi totaleProtesi parziale
Due o più compartimenti trattatiUn solo compartimento trattato
Maggiore invasivitàMinore invasività
Consigliata in caso di artrosi avanzata o evidenti deformitàConsigliata a pazienti giovani, in caso di artrosi localizzata
Tempi di recupero più lunghiTempi di recupero minori
Mobilità percepita buona ma meno naturaleMobilità percepita più simile al ginocchio naturale
Rischio complicanze più altoRischio complicanze più basso
Durata di almeno 15-20 anni o piùDurata variabile, legata alla progressione dell’artrosi
Maggiore dolore post-operatorioMinore dolore post-operatorio
Poche controindicazioniPossibili controindicazioni: deformità marcate, obesità, artrite infiammatoria, legamento crociato anteriore deficitario


I vantaggi e le sfide della chirurgia robotica per le protesi di ginocchio


Nell'ambito della chirurgia protesica del ginocchio, sembrano piuttosto promettenti le novità tecnologiche proposte dalla robotica. Ecco un estratto dell'intervista che il Dott. Gagandeep Singh Sachdeva, chirurgo robotico del ginocchio presso il Sohana Hospital, ha rilasciato proprio sul sito dell'ospedale indiano: "La chirurgia robotica protesica è un intervento chirurgico che prevede l'utilizzo di un sistema chirurgico robotico per la sostituzione del ginocchio. Questa tecnologia offre un migliore controllo dei movimenti durante il posizionamento dell'impianto, riducendo al minimo gli errori, e può essere personalizzata in base all'anatomia del paziente. Si tratta di una procedura mini-invasiva in grado di ridurre il dolore e la degenza ospedaliera e di garantire un rapido recupero dopo l'intervento".


Alcune curiosità sulle procedure di chirurgia del ginocchio più frequenti


Uno studio ha evidenziato che, nell'ambito della chirurgia ortopedica generale (non solo del ginocchio), le procedure più frequentemente eseguite sono:


  • Protesi totale di ginocchio;
  • Protesi totale d’anca;
  • Ricostruzione del legamento crociato anteriore.


In particolare, negli Stati Uniti si stima che vengano eseguite circa 700.000 protesi totali di ginocchio ogni anno. Si prevede nei prossimi anni un forte aumento della domanda per questa tipologia di interventi, con la prospettiva di arrivare a superare i 3,48 milioni di protesi totali di ginocchio all'anno entro il 2030. A livello globale, si registrano ogni anno circa 400.000 ricostruzioni del legamento crociato anteriore del ginocchio.


Ciò rappresenta una conferma del fatto che le patologie e le procedure che coinvolgono il ginocchio rappresentano una parte centrale nell’ambito della chirurgia ortopedica.


Quali patologie vanno trattate con la chirurgia ortopedica del ginocchio?


La chirurgia del ginocchio è generalmente indicata quando dolore e limitazioni funzionali non rispondono più alle terapie conservative (farmaci, fisioterapia, infiltrazioni). Le principali condizioni che possono richiedere un intervento chirurgico sono:


  • Artrosi avanzata: la progressiva usura della cartilagine porta a un contatto diretto tra le ossa, con conseguente dolore intenso, rigidità e perdita di mobilità;
  • Lesioni legamentose, in particolare le rotture del legamento crociato anteriore (LCA) o mediale (LCM), molto frequenti negli sportivi e in chi svolge attività ad alto impatto;
  • Lesioni meniscali: un menisco lesionato potrebbe non essere più in grado di adempiere alle sue funzioni di ammortizzazione e stabilizzazione, causando dolore, blocchi articolari o instabilità;
  • Deformità ossee, nello specifico condizioni come ginocchio varo o valgo che peggiorano la funzionalità articolare e favoriscono l’usura precoce;
  • Traumi gravi come fratture o lussazioni del ginocchio che necessitano di un intervento di riduzione e stabilizzazione ai fini del ripristino di allineamento e mobilità.


esempio di protesi di ginocchio


Domande frequenti sulla chirurgia ortopedica del ginocchio


Che tipo di anestesia si può usare per un intervento di chirurgia ortopedica del ginocchio?


La scelta dell’anestesia dipende dal tipo di intervento, dalle condizioni del paziente e dalle indicazioni fornite dall'anestesista. Ogni opzione presenta vantaggi e svantaggi che incidono su rischi, costi, tempi di recupero e gestione del dolore post-operatorio. Ecco una panoramica delle principali tipologie di anestesia utilizzabili per un intervento di chirurgia ortopedica del ginocchio:


AnestesiaVantaggi/Limiti
Locale (viene anestetizzata solo l'area intorno al punto chirurgico)Basso rischio di complicanze, costi contenuti, dimissioni rapide. Non è molto utilizzata, indicata principalmente per procedure minori (es. piccole artroscopie)
Regionale (anestetizzazione del'intera area con paziente sveglio)Migliore controllo del dolore, recupero più rapido, meno complicazioni rispetto alla generale. Richiede competenze specifiche, non sempre è adatta a tutti i pazienti
Generale (paziente completamente addormentato)Utile per interventi complessi (es. protesi totale) o quando le altre tecniche non sono praticabili. Di contro, vi è un maggior rischio di complicanze nonché tempi di recupero più lunghi


Come gestire il dolore dopo un'operazione chirurgica al ginocchio?


Sarà il chirurgo ortopedico del ginocchio a indicare come gestire il dolore post-chirurgia. Lo specialista potrebbe prescrivere:


  • Farmaci analgesici (ad esempio paracetamolo);
  • Farmaci antinfiammatori (ad esempio ibuprofene o aspirina);
  • Iniezione di un anestetico in specifici nervi per bloccare i segnali di dolore che il cervello comunica al ginocchio.


Quanto tempo ci vuole per riprendersi da un intervento al ginocchio?


I tempi di recupero sono condizionati da elementi oggettivi come la tipologia di intervento e fattori soggettivi come le condizioni generali di salute e l'età del paziente. Per non rallentare la guarigione è importante:


  • Assumere i farmaci prescritti dal chirurgo ortopedico;
  • Applicare il protocollo RICE (riposo, ghiaccio, compressione, elevazione);
  • Svolgere sedute di fisioterapia nonché gli esercizi fisici indicati dal fisiatra;
  • Utilizzare ginocchiere o stampelle;
  • Mantenere o raggiungere il peso-forma, seguendo una dieta equilibrata;
  • Adottare uno stile di vita sano.


Fonti e bibliografia


  • Matar, Hosam E et al. “Three orthopaedic operations, over 1,000 randomized controlled trials, in over 100,000 patients : what have we learnt?.” Bone & joint research vol. 11,1 (2022): 23-25. doi:10.1302/2046-3758.111.BJR-2021-0341;
  • Gpoa.com;
  • Joionline.net;
  • Blog.sghshospitals.com.

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