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Segnalato da: laRepubblica, IlGiornale, Salute33, ForumSalute.it
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Trapianto Menisco: cos'è, quando farlo, vantaggi, durata e costi

Cos'è un trapianto di menisco?


Il trapianto di menisco è un intervento di sostituzione di un menisco danneggiato o lesionato con uno proveniente da un donatore umano deceduto. Su ogni ginocchio sono presenti due porzioni di cartilagine a forma di cuneo, una su ogni lato, per l'appunto chiamate menischi. La loro principale funzione è di fare da ammortizzatori tra femore e tibia e dare stabilità all'intera articolazione. Il menisco mediale è situato sul lato interno dell'articolazione del ginocchio, quello laterale sul lato esterno.


trapianto menisco


A cosa serve?


Quando un menisco è stato gravemente danneggiato o addirittura rimosso, la cartilagine articolare che protegge il ginocchio potrebbe cominciare a usurarsi. Effettuare un trapianto di menisco può consentire la sostituzione del cuscinetto meniscale prima che possa danneggiarsi la cartilagine articolare. Grazie al menisco donatore è possibile:


  • Sostituire il menisco nativo;
  • Alleviare i dolori al ginocchio;
  • Prevenire o ritardare l'insorgenza di una patologia degenerativa nota come osteoartrite o artrosi.


Chi può fare il trapianto meniscale?


Non tutti i pazienti sono idonei al trapianto meniscale. Prima di consigliare questa procedura, il chirurgo ortopedico del ginocchio dovrà valutare attentamente diversi elementi, tra cui:


  • Età;
  • Anatomia del ginocchio;
  • Patologie del ginocchio già diagnosticate;
  • Condizioni generali di salute del paziente.


In generale, un buon candidato ad un trapianto meniscale dovrebbe avere le seguenti caratteristiche e/o sintomi:


  • Età inferiore ai 55 anni;
  • Assenza di più della metà del menisco a causa di un precedente intervento chirurgico o lesione;
  • Lesione meniscale estesa e irreversibile;
  • Assenza di obesità;
  • Assenza di artrite, in quanto un eccessivo consumo della cartilagine articolare renderebbe inutile il trapianto;
  • Legamenti del ginocchio sufficientemente stabili;
  • Assenza di problemi di allineamento;
  • Dolore persistente e intenso durante lo svolgimento di attività fisica.


Quali sono i vantaggi?


Ecco, in sintesi, i motivi per i quali un paziente potrebbe trovare conveniente fare un trapianto di menisco:


  • Procedura minimamente invasiva;
  • Tempi di recupero inferiori in confronto alla chirurgia tradizionale;
  • Maggiori possibilità di tornare a svolgere attività fisica senza dolore;
  • Minori probabilità di insorgenza dell'osteoartrite.


Quali sono i rischi?


Gran parte delle procedure di trapianto meniscale si conclude con esito positivo. È, però, importante conoscere le eventuali, seppur rare, complicazioni che potrebbero verificarsi in seguito all'intervento, come ad esempio:


  • Ritardi nella guarigione che potrebbero rendere necessario un secondo intervento chirurgico;
  • Danni a nervi, tessuti molli del ginocchio e vasi sanguigni;
  • Infezioni;
  • Eccessivo sanguinamento;
  • Rigidità articolare;
  • Complicazioni causate dall'anestesia.


Come prepararsi all'intervento?


Innanzitutto, è importante confrontarsi col chirurgo che eseguirà la procedura, al quale andranno comunicati tutti i farmaci regolarmente assunti. Sarà lo specialista ortopedico del ginocchio a indicare se e quando interrompere la terapia farmacologica. Prima dell'intervento, potrebbe essere necessario sottoporsi a uno o più esami diagnostici come risonanza magnetica o radiografia al ginocchio.


Come si svolge la procedura?


In primo luogo, si procede a prelevare da un donatore umano deceduto il tessuto cartilagineo sano che dovrà poi essere congelato. Ai fini del successo del trapianto è fondamentale dimensionare il menisco, cioè adattare le dimensioni del menisco donato in modo che corrispondano il più possibile a quelle del ginocchio del ricevente. Il tessuto cartilagineo andrà, inoltre, analizzato nel dettaglio per escludere la presenza di patologie e conservato nel rispetto dei protocolli previsti dalla normativa vigente.


Una volta effettuati tutti i controlli necessari, si procede a pianificare l'intervento. Al paziente verranno fornite istruzioni rispetto a come gestire l'alimentazione il giorno prima dell'intervento, con particolare riferimento all'orario a partire dal quale non sarà più possibile mangiare né bere.


Il paziente dovrà recarsi nella struttura in cui si svolgerà l'operazione all'orario prestabilito. Prima di dare il via all'intervento è probabile che verrà somministrata l'anestesia generale che permetterà al paziente di addormentarsi completamente e, dunque, di non avvertire alcun dolore o fastidio durante la procedura.


Interventi del genere vengono, in genere, eseguiti tramite artroscopia. Il chirurgo ortopedico pratica una piccola incisione e inserisce una telecamera che consentirà la proiezione su un monitor di immagini dell'interno del ginocchio. Grazie a queste immagini, il chirurgo riuscirà a rimuovere agevolmente qualsiasi parte del menisco eventualmente presente per poi posizionare il menisco sano. Il menisco viene collegato alla tibia e alla capsula articolare del ginocchio attraverso suture o viti.


Prima di portare a termine l'intervento, lo specialista chiude le incisioni tramite dei punti di sutura e avvolge il ginocchio attraverso una benda o una medicazione. Sarà lo stesso medico a decidere se sarà possibile tornare a casa il giorno stesso dell'intervento o, al contrario, se sia più conveniente affrontare un breve ricovero.


La durata dell'intervento è di circa 60-80 minuti. Solo nel caso in cui, oltre al trapianto del menisco, il paziente dovesse necessitare di altre procedure chirurgiche (ad esempio osteotomia oppure ricostruzione del legamento crociato anteriore) l'intervento avrà una durata maggiore.


A questo punto, si apre una fase molto importante. La gestione corretta del post-operatorio è, infatti, delicata ma fondamentale ai fini di una corretta guarigione e del recupero della funzionalità. Per circa 25-45 giorni sarà necessario utilizzare le stampelle nonché un tutore per stabilizzare il ginocchio.


Nella prima fase post-operatoria, dunque, il ginocchio va tenuto a riposo. Una volte tolte le stampelle e il tutore, di comune accordo con il chirurgo, sarà possibile cominciare un programma di fisioterapia personalizzato basato su specifici esercizi e stretching, utili per rafforzare i muscoli intorno al ginocchio e migliorare la mobilità. Prima di poter svolgere attività sportive ad alto impatto potrebbe essere necessario attendere fino a un anno.


Quanto costa un trapianto di menisco?


Un trapianto di menisco eseguito presso un centro di ortopedia del ginocchio privato potrebbe avere un costo di circa 2.500-3.500 €.


Quanto dura un trapianto di menisco?


Molti pazienti si chiedono, in maniera del tutto legittima, quale possa essere indicativamente la durata di un trapianto di menisco. Sembra che gran parte dei trapianti meniscali duri dai 12 ai 15 anni. In alcuni casi, questa durata è stata anche superata.


Nel momento in cui il menisco trapiantato non dovesse più funzionare a dovere, bisognerà fare una nuova ed attenta analisi della situazione clinica del paziente e, in particolare, delle condizioni della cartilagine. Se le circostanze lo consentono, non è da escludere la possibilità di ricorrere ad un secondo trapianto di menisco. 

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