- Cos'è l'osteocondrite dissecante del ginocchio?
- Quali sono i sintomi?
- Quali sono le cause?
- Come avviene la diagnosi?
- Come si cura l'osteocondrite dissecante del ginocchio?
- In quali casi è necessario l'intervento chirurgico?
- Domande Frequenti
Cos'è l'osteocondrite dissecante del ginocchio?
L’osteocondrite dissecante del ginocchio è una patologia in cui una piccola porzione di osso situata appena sotto la cartilagine articolare perde il normale apporto di sangue. Quando questo accade, l’osso indebolito può andare incontro a microfratture e il rivestimento cartilagineo che lo ricopre può progressivamente staccarsi, fino a formare un frammento libero all’interno dell’articolazione.
Il ginocchio è l’articolazione più frequentemente colpita da questa condizione: nella maggior parte dei casi la lesione interessa il condilo femorale mediale, una delle superfici su cui scorre la rotula e che partecipa ai movimenti di flessione ed estensione.
L'osteocondrite può manifestarsi a qualsiasi età, ma è più comune negli adolescenti e nei giovani adulti, soprattutto sportivi. In questa fascia d’età, se le cartilagini di accrescimento sono ancora aperte, la lesione ha una maggiore possibilità di guarire spontaneamente. Negli adulti, invece, la capacità di riparazione naturale è minore e il rischio che il frammento si stacchi del tutto è più elevato.
L’osteocondrite dissecante evolve in modo progressivo: inizialmente il danno riguarda solo l’osso sotto la cartilagine, mentre nelle fasi avanzate anche la cartilagine si indebolisce fino al distacco vero e proprio del frammento osteocondrale. Ecco i diversi stadi della patologia.
| Stadio | Descrizione |
| Primo stadio | Lesione stabile: la cartilagine è ancora integra, ma risulta ammorbidita. L’osso sottostante ha iniziato a soffrire per la riduzione del flusso sanguigno. |
| Secondo stadio | Lesione ancora stabile, ma con una interruzione parziale della cartilagine: il frammento inizia a separarsi, pur restando attaccato. |
| Terzo stadio | Lesione instabile con separazione completa del frammento, che però non si è ancora spostato dalla sua sede. |
| Quarto stadio | Frammento osteocondrale distaccato e libero nel ginocchio (“corpo libero”): può causare blocchi articolari, dolore acuto e gonfiore ricorrente. |
Uno dei più ampi studi epidemiologici dedicati all’osteocondrite dissecante del ginocchio in età pediatrica — condotto su oltre un milione di pazienti tra i 2 e i 19 anni — ha analizzato incidenza, distribuzione e fattori di rischio di questa patologia. Dall’analisi sono emersi diversi dati importanti:
- L’osteocondrite non è stata riscontrata nei bambini di età compresa tra 2 e 5 anni, mentre compare a partire dai 6 anni e raggiunge il picco nell’adolescenza;
- L’incidenza complessiva tra i 6 e i 19 anni è risultata pari a 9,5 casi ogni 100.000, con una netta differenza tra sessi (15,4 casi/100.000 nei maschi, 3,3 casi/100.000 nelle femmine);
- L’età adolescenziale rappresenta la fascia più colpita: tra i 12 e i 19 anni il rischio è tre volte superiore rispetto ai bambini tra 6 e 11 anni;
- I maschi hanno un rischio quasi quattro volte maggiore di sviluppare l'osteocondrite rispetto alle femmine;
- La sede più frequente delle lesioni è il condilo femorale mediale (63,6%), seguito dal laterale (32,5%). Circa il 7% dei pazienti presentava una forma bilaterale.
Secondo gli ortopedici del ginocchio accreditati dal sito di prenotazioni mediche online EccellenzaMedica.it, questi risultati confermano che l’osteocondrite dissecante del ginocchio è una patologia tipica dei giovani sportivi in fase di crescita, con una forte predisposizione maschile e un picco evidente nella tarda infanzia e nell’adolescenza.

Quali sono i sintomi?
I sintomi dell’osteocondrite dissecante dipendono dallo stadio della malattia. Nelle fasi iniziali, soprattutto nei ragazzi in crescita, la condizione può essere asintomatica e scoperta per caso durante una radiografia o una risonanza magnetica eseguita per altri motivi. Con il progredire della patologia, invece, compaiono manifestazioni più evidenti, tra cui:
- Dolore al ginocchio. È il sintomo più frequente. All’inizio è un fastidio vago, che peggiora con l’attività fisica (corsa, salti, sport). Con il tempo il dolore può diventare più intenso e continuo, soprattutto nella parte interna del ginocchio;
- Gonfiore e rigidità articolare. L’infiammazione interna provoca versamento articolare, con sensazione di tensione e difficoltà a flettere o estendere completamente il ginocchio;
- Limitazione del movimento. Quando la lesione progredisce, l’articolazione perde fluidità e compaiono difficoltà nei movimenti quotidiani, come accovacciarsi o salire le scale;
- Blocchi articolari o sensazione di “incastro”. Se il frammento di cartilagine e osso si stacca, può muoversi dentro l’articolazione causando blocchi improvvisi, in cui il ginocchio si “pianta” e non si riesce a muoverlo ma anche scrosci o una sensazione di corpo estraneo che si muove dentro il ginocchio;
- Instabilità o cedimenti, soprattutto durante attività sportive;
- Zoppia o alterazioni del cammino.
Quali sono le cause?
Le cause precise dell’osteocondrite dissecante non sono ancora del tutto chiare ma diversi fattori possono favorire la comparsa della malattia, tra i quali:
- Microtraumi ripetuti sull’articolazione del ginocchio: movimenti bruschi, salti, cambi di direzione e carichi continui possono danneggiare progressivamente la porzione di osso posta sotto la cartilagine, riducendone la capacità di sopportare lo stress;
- Riduzione del flusso sanguigno all’osso (ischemia): alcune aree dell’osso possono ricevere una quantità di sangue insufficiente, indebolendosi fino a causare il distacco del frammento osteocondrale;
- Attività sportiva intensa in età crescente: bambini e adolescenti che praticano sport ad alto impatto (calcio, basket, atletica, ginnastica) sono più esposti perché le loro ossa sono ancora in fase di sviluppo;
- Traumi diretti al ginocchio: una caduta, una distorsione o un impatto possono alterare la normale struttura dell’osso subcondrale;
- Malallineamenti degli arti inferiori: ginocchia vare (a “O”) o valghe (a “X”) modificano la distribuzione dei carichi nel ginocchio, aumentando lo stress in punti specifici del condilo femorale;
- Fattori genetici ed ereditarietà: in alcune persone possono esistere predisposizioni familiari che rendono l’osso più vulnerabile agli stress meccanici;
- Sovraccarico cronico o uso eccessivo dell’articolazione: movimenti ripetitivi non accompagnati da adeguati tempi di recupero possono facilitare la comparsa della lesione.
Come avviene la diagnosi?
La diagnosi di osteocondrite dissecante del ginocchio richiede una valutazione ortopedica da parte di un ortopedico specializzato nel ginocchio, poiché si tratta di una patologia complessa che può avere evoluzioni molto diverse in base all’età del paziente, alla stabilità del frammento e allo stadio della lesione.
La visita ortopedica comincia con una raccolta approfondita della storia clinica del paziente: attività sportiva, eventuali traumi, comparsa dei sintomi e loro andamento nel tempo. Segue l’esame obiettivo del ginocchio, durante il quale lo specialista valuta:
- Dolore alla palpazione o alla pressione sul condilo femorale mediale;
- Ampiezza di movimento, per individuare eventuali limitazioni;
- Presenza di gonfiore o versamento articolare;
- Eventuale blocco articolare.
Poiché nelle fasi iniziali l’osteocondrite dissecante può essere asintomatica, potrebbe essere necessario effettuare degli esami diagnostici, in particolare:
- Radiografia del ginocchio. È l’esame di primo livello per individuare la lesione. Generalmente vengono eseguite più proiezioni, sia con il ginocchio esteso sia flesso, per valutare in modo completo l’articolazione. In circa il 30% dei casi, l’osteocondrite dissecante è bilaterale, motivo per cui il medico può richiedere radiografie anche dell’altro ginocchio;
- Risonanza magnetica, esame che permette di valutare dimensioni e profondità della lesione, identificare la presenza di cisti ossee o edema della spongiosa, verificare se il frammento è ancora stabile oppure parzialmente o completamente staccato. Grazie alla risonanza è, inoltre, possibile studiare lo stato della cartilagine.
La visita ortopedica e gli esami diagnostici possono essere utili per escludere altre condizioni i cui sintomi sono simili a quelli dell'osteocondrite dissecante, come ad esempio:
- Disturbi dell’ossificazione nei bambini;
- Difetti cartilaginei;
- Lesioni meniscali;
- Edema del midollo osseo.
Come si cura l'osteocondrite dissecante del ginocchio?
Il trattamento dell’osteocondrite dissecante dipende dall’età del paziente, dalla stabilità del frammento cartilagineo-osseo e dallo stadio della patologia. L’obiettivo è preservare la cartilagine, favorire la guarigione dell’osso e prevenire la progressione verso l’artrosi.
Nelle fasi iniziali — soprattutto nei pazienti giovani con cartilagine ancora integra — si preferisce una gestione conservativa, che può portare alla guarigione spontanea in circa il 50% dei casi.
Il trattamento non chirurgico è indicato quando il frammento è stabile e la cartilagine è ancora integra. Le misure principali sono:
- Evitare attività ad alto impatto per 3–6 mesi (salti, corsa, cambi di direzione);
- Riduzione del carico sull’arto con stampelle, se necessario;
- Fisioterapia per mantenere la mobilità e rafforzare i muscoli stabilizzatori del ginocchio;
- Tutori per ridurre le pressioni sull’area danneggiata;
- Farmaci antinfiammatori (FANS) per controllare dolore e infiammazione;
- Controlli ortopedici periodici, con radiografie e talvolta risonanza magnetica per monitorare la guarigione.
In quali casi è necessario l'intervento chirurgico?
L’intervento chirurgico viene in genere consigliato quando:
- Il frammento è instabile o si è parzialmente/completamente staccato;
- La lesione non migliora dopo mesi di terapia conservativa;
- L'osteocondrite è in stadio avanzato (III–IV);
- Il paziente evidenzia sintomi importanti, come blocco articolare, dolore persistente o difficoltà nel cammino;
- Il paziente è adulto e ha una ridotta capacità di guarigione spontanea.
| Procedura chirurgica | Descrizione |
| Perforazione condilare artroscopica | Attraverso piccoli fori eseguiti in artroscopia, si stimola il flusso sanguigno sotto la lesione per favorire la guarigione del frammento (indicato per lesioni stabili, stadi precoci I–II). |
| Fissazione del frammento | Il frammento osteocondrale instabile viene riposizionato e fissato con viti o pin riassorbibili/metallici; si usa quando il frammento è ancora recuperabile. |
| Debridement (pulizia articolare) | Si rimuovono tessuti danneggiati o frammenti instabili quando non è possibile recuperarli, per ridurre dolore e meccanismi di “blocco”. |
| Innesto osteocondrale (autologo o allogenico) | La cavità osteocondrale viene riempita con un cilindro di osso-cartilagine prelevato da un’area sana o da un donatore (allograft), se la lesione è ampia o irriparabile. |
| Tecniche di rigenerazione cartilaginea | Procedure che prevedono la stimolazione o sostituzione della cartilagine danneggiata attraverso cellule o matrici biologiche (indicate soprattutto nei pazienti giovani). |

Domande frequenti
Come prevenire l'osteocondrite dissecante del ginocchio?
Poiché le cause non sono ancora completamente note è difficile parlare di vera e propria prevenzione. Attraverso alcuni accorgimenti è, però, possibile ridurre l'impatto dei fattori di rischio, tra cui:
- Evitare sovraccarichi ripetitivi sulle ginocchia, soprattutto negli sport ad alto impatto;
- Non trascurare eventuali traumi o dolori persistenti;
- Correggere eventuali alterazioni dell’asse o della tecnica sportiva attraverso la fisioterapia;
- Effettuare controlli ortopedici in caso di dolore cronico o ricorrente.
L'osteocondrite dissecante può migliorare anche senza trattamento?
Sì, circa il 50% dei bambini e degli adolescenti può guarire con il solo trattamento conservativo, a patto che le cartilagini di accrescimento siano ancora aperte. Negli adulti, invece, la guarigione spontanea è più rara.
Qual è il medico che si occupa dell'osteocondrite dissecante del ginocchio?
Il riferimento è l’ortopedico specializzato nel ginocchio.
Fonti e bibliografia
- Kessler, Jeffrey I et al. “The demographics and epidemiology of osteochondritis dissecans of the knee in children and adolescents.” The American journal of sports medicine vol. 42,2 (2014): 320-6. doi:10.1177/0363546513510390.

