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Segnalato da: laRepubblica, IlGiornale, Salute33, ForumSalute.it
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Sindrome di Osgood-Schlatter: cause e rimedi


Che cos'è la sindrome di Osgood Schlatter?


La sindrome di Osgood-Schlatter è una condizione dolorosa che colpisce soprattutto bambini e adolescenti in fase di crescita. È una delle cause più comuni di dolore al ginocchio in questa fascia d’età. Si tratta di un’infiammazione e irritazione della tuberosità tibiale, ovvero la piccola prominenza ossea situata sotto la rotula, nel punto in cui si inserisce il tendine rotuleo.


Nelle fasi di crescita, ossa, muscoli e tendini si allungano a ritmi diversi. Ciò può creare tensioni e trazioni sulla zona di inserzione del tendine rotuleo. Tale stress meccanico può irritare la cartilagine di accrescimento, causando dolore e gonfiore.


La sindrome è particolarmente frequente tra i ragazzi tra gli 11 e i 15 anni che praticano sport che comportano salti, scatti o bruschi cambi di direzione, come calcio, basket, pallavolo o atletica. In realtà, anche adolescenti meno attivi potrebbero svilupparla, specialmente durante un marcato scatto di crescita.


Nella maggior parte dei casi, l’Osgood-Schlatter è una condizione benigna e temporanea, che tende a risolversi spontaneamente con la fine della crescita ossea. Nonostante ciò, per evitare che il dolore diventi cronico o interferisca con la vita quotidiana del giovane paziente, è importante riconoscere i sintomi e gestire correttamente l’attività fisica.


sindrome di Osgood-Schlatter



Quali sono i sintomi del morbo di Osgood-Schlatter?


I sintomi della sindrome di Osgood-Schlatter si concentrano nella parte anteriore del ginocchio, appena sotto la rotula. Il dolore è il segnale principale e può comparire gradualmente oppure in modo improvviso, spesso dopo attività fisiche intense. I segni più comuni sono:


  • Dolore localizzato nella parte inferiore del ginocchio, in corrispondenza della tuberosità tibiale;
  • Gonfiore e arrossamento nella zona dolente;
  • Sensibilità al tatto e fastidio durante la pressione;
  • Rigonfiamento o bozzo visibile sotto la rotula;
  • Rigidità o tensione nei muscoli della coscia, in particolare nel quadricipite;
  • Dolore che aumenta durante la corsa, i salti o la salita delle scale e che migliora con il riposo;
  • Difficoltà a camminare o zoppia (nei casi più gravi).


Spesso il disturbo colpisce un solo ginocchio ma non mancano casi in cui la condizione può interessare entrambe le gambe, con intensità variabile.


Il dolore, pur essendo fastidioso, non comporta danni permanenti: tende infatti a diminuire progressivamente con la maturazione scheletrica e la chiusura delle cartilagini di accrescimento. Un piccolo rilievo osseo sotto il ginocchio potrebbe però essere visibile anche in età adulta, senza causare particolari problemi.


Quali sono le cause del morbo di Osgood-Schlatter?


L’Osgood-Schlatter è una patologia da sovraccarico funzionale, legata all’uso eccessivo del ginocchio in una fase di temporanea fragilità strutturale. Ecco una tabella che descrive le principali cause e fattori di rischio del morbo di Osgood-Schlatter.


FattoreDescrizione
Trazione ripetuta del tendine rotuleoIl quadricipite tira continuamente sul tendine che si inserisce sulla tibia.
Crescita ossea rapida (pubertà)Le ossa crescono più velocemente dei muscoli e dei tendini, creando tensione e stress meccanico.
Attività sportiva intensaSport con salti, scatti o piegamenti (calcio, basket, corsa, danza, atletica) aumentano il rischio di irritazione.
Sovraccarico funzionaleAllenamenti ad alta intensità o mancato recupero tra una sessione di allenamento e l'altra.
Rigidità muscolareMuscoli del quadricipite poco elastici aumentano la trazione sul tendine rotuleo.
Predisposizione anatomicaAlcuni bambini presentano una conformazione del ginocchio più incline a stress sulla tuberosità tibiale.


Come si diagnostica la malattia di Osgood-Schlatter?


La diagnosi della sindrome di Osgood-Schlatter si basa principalmente su una valutazione clinica accurata condotta da un ortopedico pediatrico. Durante la visita, il medico cerca di approfondire i sintomi e di comprendere quando è comparso il dolore, in quali situazioni si manifesta e se il giovane paziente pratica attività sportiva regolarmente.


Segue poi l’esame obiettivo del ginocchio, durante il quale il medico palpa la parte anteriore della tibia: in caso di sindrome di Osgood-Schlatter la tuberosità tibiale risulta tipicamente dolente o gonfia. Il bambino potrebbe essere invitato a camminare, saltare o piegare il ginocchio, per verificare se tali movimenti causano dolore.


In genere, non sono necessari esami strumentali per confermare la diagnosi: la valutazione clinica è spesso sufficiente. Solo nei casi dubbi, o se si sospettano altre patologie articolari, il medico può richiedere una radiografia del ginocchio per escludere fratture, distacchi ossei o altre anomalie del piatto di crescita.


È fondamentale non trascurare la valutazione specialistica, perché solo un ortopedico può distinguere l’Osgood-Schlatter da altre condizioni che provocano dolore anteriore al ginocchio, come tendinite rotulea o lesioni meniscali.


Come si cura la sindrome di Osgood-Schlatter?


Il trattamento della sindrome di Osgood‑Schlatter punta essenzialmente a ridurre il dolore e l’infiammazione e a consentire al giovane atleta di tornare quanto prima alle attività di routine. Nella stragrande maggioranza dei casi l'approccio vincente è quello conservativo. Molto raramente si ricorre alla chirurgia. Ecco una tabella che indica le opzioni maggiormente utilizzate per il trattamento di questa condizione.


Opzione terapeuticaObiettivo
Modifica attività sportivaEvitare che il tendine sia continuamente stressato durante la crescita.
Ghiaccio + FANSControllo immediato di dolore e gonfiore.
Stretching e rinforzo muscolareMigliorare la flessibilità e la forza muscolare per ridurre la trazione.
Fascia tendinea o ginocchiereSupporto locale in caso di dolore da contatto o pressione diretta.
ChirurgiaSolo nei casi cronici con frammenti ossei residui.


Un ampio studio condotto nei Paesi Bassi ha analizzato la frequenza e le opzioni di cura della sindrome di Osgood-Schlatter tra bambini e adolescenti. La ricerca si è basata sui dati di oltre 200.000 pazienti seguiti da diversi studi medici nella zona di Rotterdam, prendendo in considerazione il periodo compreso tra il 2012 e il 2017.


Dai risultati è emerso che la sindrome di Osgood-Schlatter si manifesta principalmente tra gli 8 e i 18 anni. In media, si registrano circa 4 nuovi casi ogni 1.000 giovani all’anno, con una maggiore incidenza nei maschi rispetto alle femmine. L’età in cui il disturbo compare più spesso è di circa 12 anni nei ragazzi e 11 anni nelle ragazze, cioè nel pieno del periodo di sviluppo e di intensa attività sportiva.


Per quanto riguarda le cure, lo studio ha mostrato che nella maggior parte dei casi i medici si limitano a fornire consigli pratici e a rassicurare i genitori: questa è infatti la strategia più adottata (oltre la metà dei casi). In altri casi si consiglia un periodo di riposo o riduzione dell’attività sportiva, mentre una parte dei medici preferisce anche richiedere esami di imaging (come radiografie o ecografie) o inviare i pazienti dal fisioterapista per un programma di esercizi specifici.


Anche gli ortopedici del ginocchio accreditati dal sito di prenotazioni mediche online EccellenzaMedica.it generalmente optano per gli accorgimenti più semplici e meno invasivi, senza però disdegnare o escludere a priori la possibilità di ricorrere a esami strumentali, soprattutto in caso di dubbi o di un quadro clinico che appare particolarmente complesso.


Quanto dura la sindrome di Osgood-Schlatter?


La durata della sindrome di Osgood-Schlatter varia da caso a caso e dipende dall’età del paziente, dall’intensità dell’attività sportiva e dalla corretta gestione del riposo.


Nella maggior parte dei ragazzi, i sintomi durano alcune settimane o mesi, ma possono ripresentarsi a fasi alterne durante i periodi di crescita. Generalmente, la condizione scompare del tutto quando le cartilagini di accrescimento si chiudono, cioè tra i 14 e i 18 anni.


fisioterapia per sindrome di Osgood-Schlatter


Domande frequenti sulla sindrome di Osgood-Schlatter


Si può prevenire la sindrome di Osgood-Schlatter?


Non sempre ma alcune abitudini possono ridurre il rischio o attenuare i sintomi:


  • Effettuare un riscaldamento e stretching adeguato prima e dopo l’attività fisica;
  • Non ignorare o sottovalutare il dolore al ginocchio;
  • Alternare i giorni di allenamento con periodi di riposo e recupero muscolare;
  • Utilizzare calzature adeguate e, se necessario, plantari ammortizzanti;
  • Prestare attenzione alla postura.


Ci sono rischi o complicazioni a lungo termine della sindrome di Osgood-Schlatter?


Nella quasi totalità dei casi la sindrome di Osgood-Schlatter non lascia conseguenze permanenti. In alcuni soggetti può persistere una piccola prominenza ossea sotto la rotula ma si tratta solo di un difetto estetico, senza alcun impatto sulla funzionalità del ginocchio.


Quali esercizi o riabilitazione sono consigliati in caso di Osgood-Schlatter?


  • Stretching del quadricipite: in piedi o sdraiati, afferrare il piede e avvicinarlo ai glutei, mantenendo la posizione per 20–30 secondi;
  • Stretching degli ischiocrurali (posteriori della coscia): piegarsi lentamente in avanti mantenendo le ginocchia tese;
  • Esercizi di rinforzo muscolare: contrazioni isometriche del quadricipite, squat leggeri, sollevamento della gamba distesa;
  • Lavoro propriocettivo e di equilibrio: esercizi su pedane instabili per migliorare il controllo motorio;
  • Educazione posturale e correzione dei gesti sportivi: per ridurre lo stress sul ginocchio.


Questi esercizi vanno eseguiti senza dolore acuto e sotto la supervisione di un fisioterapista esperto in età evolutiva. La costanza nell’allenamento e nella flessibilità muscolare è la chiave per un recupero stabile e per prevenire recidive.


Fonti e bibliografia


  • van Leeuwen, Guido J et al. “Incidence and management of Osgood-Schlatter disease in general practice: retrospective cohort study.” The British journal of general practice : the journal of the Royal College of General Practitioners vol. 72,717 e301-e306. 31 Mar. 2022, doi:10.3399/BJGP.2021.0386.

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