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Segnalato da: laRepubblica, IlGiornale, Salute33, ForumSalute.it
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Instabilità Ginocchio: Cause, Sintomi e Cura delle Ginocchia che cedono

Cosa s'intende per instabilità del ginocchio?


L'instabilità del ginocchio è una condizione che porta chi ne è affetto a sperimentare la sensazione di un ginocchio in procinto di cedere. Si tratta di un problema articolare piuttosto comune e che può avere diverse cause.


Del resto, dobbiamo considerare che quella del ginocchio è l'articolazione più grande del corpo umano e, in quanto tale, è sottoposta costantemente a forti sollecitazioni. La stabilità del ginocchio può essere compromessa in seguito a danni che colpiscono le principali strutture che costituiscono l'articolazione cioè legamenti, tendini, cartilagine e muscoli.


Da un punto di vista prettamente medico, l'instabilità può essere definita:


  • Semplice, quando vede il coinvolgimento di una sola delle diverse strutture del ginocchio;
  • Complessa, quando invece sono interessate dalla sintomatologia varie strutture contemporaneamente (ad esempio i legamenti crociati e i menischi);
  • Cronica, quando la condizione persiste ormai da molto tempo.


instabilità del ginocchio


Quali sono i sintomi delle ginocchia che cedono?


Nella fase iniziale del disturbo, l'instabilità si palesa principalmente attraverso:


  • Sensazione di insicurezza durante la deambulazione;
  • Dolore in seguito a sforzi o sollecitazioni eccessive;
  • Gonfiore, con conseguente accumulo di liquidi;
  • Difficoltà a piegare il ginocchio;
  • Scatti o schiocchi.


Cause dell'instabilità del ginocchio


La sensazione di ginocchio che cede può dipendere da diverse cause. Le più importanti e frequenti sono:


  • Lesioni legamentose;
  • Lesioni del menisco;
  • Lussazione della rotula;
  • Lesioni tendinee;
  • Debolezza muscolare;
  • Borsite;
  • Artrosi del ginocchio.


Le lesioni legamentose sono una delle principali cause di ginocchio instabile. I legamenti sono responsabili delle funzioni di supporto e di controllo del movimento del ginocchio.


Di conseguenza, infortuni come strappi o distorsioni potrebbero compromettere la stabilità articolare. Le principali lesioni legamentose sono quelle a carico del legamento crociato anteriorelegamento crociato posteriore e legamento collaterale mediale.


Occhio anche alle lesioni del menisco, porzione di cartilagine che ha il compito di ammortizzare l'articolazione del ginocchio. Torsioni o eventi traumatici possono causare una lesione del menisco, con conseguente instabilità del ginocchio e difficoltà di movimento.


Si parla di lussazione della rotula quando la patella, piccolo osso che si trova nella parte anteriore del ginocchio, si sposta dalla sua naturale posizione, causando non solo dolore e gonfiore ma anche sensazione di cedimento del ginocchio.


Anche i tendini che circondano il ginocchio, come il tendine rotuleo o il tendine del quadricipite, potrebbero infiammarsi, stirarsi o strapparsi, scatenando i sintomi tipici dell'instabilità.


Un ginocchio potrebbe perdere la propria stabilità quando è circondato da muscoli deboli, come ad esempio il quadricipite oppure i muscoli posteriori della coscia. Se la forza muscolare è insufficiente anche movimenti apparentemente semplici oppure il trasporto di un peso potrebbero far crescere le probabilità di cedimento.


Soprattutto nei soggetti più anziani, l'instabilità del ginocchio è spesso legata all'artrosi del ginocchio, cioè a quella condizione che consiste nel graduale consumo della cartilagine e che può causare, oltre al dolore e al gonfiore, anche una ridotta mobilità.


Infine, anche la borsite (infiammazione della borsa sinoviale, sacca piena di liquido che si trova vicino all'articolazione del ginocchio.


Come diagnosticare l'instabilità del ginocchio?


Abbiamo visto che l'instabilità del ginocchio può avere diverse cause e che, in base ai sintomi, il paziente potrebbe avere la netta sensazione che non tutto sia a posto. Nonostante ciò, essendo l'instabilità non una vera e propria patologia, per risalire alla causa specifica dei sintomi è necessario sottoporsi ad una visita specialistica ortopedica.


Nel corso della visita, l'ortopedico specializzato nel ginocchio porrà innanzitutto diverse domande al paziente, allo scopo di ottenere informazioni rispetto ai sintomi e ad un possibile evento traumatico che potrebbe aver causato l'instabilità.


Il consulto prosegue, poi, con l'esame obiettivo, nel corso del quale il medico potrebbe eseguire diversi test finalizzati ad individuare segni di possibili danni ai legamenti o alle altre strutture articolari.


In tal senso, l'ortopedico potrebbe chiedere al paziente di camminare, piegare o effettuare movimenti specifici del ginocchio, così da valutare l'ampiezza di movimento e individuare le aree di instabilità.


Non sempre, però, l'esame fisico si rivela sufficiente ai fini dell'identificazione della problematica. Spesso, l'accertamento diagnostico si completa con l'esecuzione di alcuni esami strumentali, come ad esempio:



La risonanza magnetica è l'esame più attendibile e approfondito, in quanto consente di analizzare in maniera dettagliata legamenti, tendini e altri tessuti molli del ginocchio.


Anche un'ecografia, tramite l'impiego degli ultrasuoni e di una sonda ecografica, potrebbe restituire preziose indicazioni rispetto alla presenza di lesioni o infiammazioni.


Le radiografie, infine, pur non essendo in grado di mostrare i tessuti molli, potrebbero rivelarsi comunque importanti, soprattutto nel caso in cui si abbia il sospetto che l'instabilità del ginocchio dipenda da fratture o problemi ossei.


Dopo aver preso visione del referto di uno o più dei sopracitati esami di diagnostica per immagini, l'ortopedico sarà pronto a concludere la propria diagnosi e a pianificare un percorso di trattamento finalizzato a risolvere la condizione che ha causato l'instabilità.


Come si può curare l'instabilità del ginocchio?


I trattamenti per i pazienti affetti dal sintomo delle ginocchia che cedono si dividono in:


  • Trattamenti non chirurgici;
  • Trattamenti chirurgici.


Generalmente, soprattutto quando l'instabilità è dovuta a debolezza muscolare, infiammazione o piccole distorsioni legamentose, si preferisce optare per un trattamento non chirurgico.


Le principali opzioni conservative sono:


  • Fisioterapia;
  • Tutori;
  • Farmaci.


La fisioterapia è finalizzata al rafforzamento dei muscoli intorno al ginocchio, lavoro che consente di migliorare flessibilità ed equilibrio e ridurre i rischi di cedimento. Il tutore può fornire un ulteriore supporto all'articolazione, soprattutto nella fase di recupero da un infortunio e nei casi di instabilità lieve o moderata.


Quando l'instabilità è causata da gonfiore o infiammazione di legamenti e tendini, per gestire il dolore potrebbero essere prescritti dei farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS).


Se l'instabilità del ginocchio è la conseguenza di una lesione legamentosa o di gravi danni al menisco o ai tendini l'intervento chirurgico potrebbe essere l'unica soluzione.


Una lesione del legamento crociato anteriore o posteriore può essere trattato con un intervento di ricostruzione dei legamenti che prevede la riparazione del legamento danneggiato o la sua sostituzione con un innesto. Gli innesti possono essere prelevati da altre parti del corpo del paziente stesso oppure provenire da donatori.


Anche a fronte di una grave lesione del menisco e del tendine quadricipite e tendine rotuleo è possibile considerare l'intervento chirurgico.

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