- Cos'è il ginocchio recurvato?
- In che modo può manifestarsi?
- Quali sono i sintomi?
- Quali sono le cause del ginocchio recurvato?
- Come si effettua la diagnosi?
- Come correggere il problema del ginocchio recurvato?
- Domande Frequenti
Cos'è il ginocchio recurvato?
Il ginocchio recurvato è una condizione in cui l’articolazione si estende oltre il suo limite fisiologico, piegandosi all’indietro invece di fermarsi in posizione neutra. In un ginocchio sano, l'estensione completa dovrebbe rimanere entro circa 10°; quando questo valore viene superato, si parla appunto di genu recurvatum.
Questa alterazione modifica il normale allineamento del ginocchio e il modo in cui il peso corporeo viene distribuito durante la camminata. Nel tempo ciò può sovraccaricare articolazioni, legamenti e cartilagine, aumentando il rischio di dolore, instabilità e, nei casi più avanzati, artrosi del ginocchio.
Uno studio condotto su 400 adulti tra i 40 e i 60 anni ha analizzato quanto sia diffuso il genu recurvatum nella popolazione adulta. I ricercatori hanno utilizzato una scala di valutazione creata ad hoc per misurare il grado di iperestensione del ginocchio e identificare eventuali limitazioni articolari.
Dai risultati è emerso che circa il 38% dei partecipanti presentava una ridotta flessibilità articolare, e all’interno di questo gruppo ben il 90% mostrava segni di iperestensione del ginocchio. Lo studio, come confermato anche dalle indagini effettuate dal sito di prenotazioni mediche online EccellenzaMedica.it presso i centri di ortopedia del ginocchio accreditati, ha evidenziato che il genu recurvatum non è una condizione rara negli adulti, soprattutto in età più avanzata.

In che modo può manifestarsi?
Il ginocchio recurvato non si presenta sempre allo stesso modo. Sebbene l’elemento comune sia l’iperestensione del ginocchio oltre il suo limite fisiologico, l’alterazione può assumere caratteristiche diverse in base al modo in cui il piede e la gamba si orientano durante la deambulazione. Queste varianti influenzano il modo in cui il peso si distribuisce sull’arto inferiore e possono modificare i sintomi, la postura e l’approccio terapeutico. In particolare, gli specialisti distinguono tre principali forme di genu recurvatum:
- Recurvato con deformità rotatoria esterna. In questa forma il piede tende a ruotare verso l’interno, mentre il tallone appare sollevato e il piede può assumere una posizione simile all’equinovaro. Questa alterazione costringe il ginocchio a iperestendersi durante il passo per compensare la scorretta meccanica del piede;
- Recurvato con deformità rotatoria interna. Qui avviene il contrario: l’avampiede ruota verso l’esterno, obbligando il ginocchio a estendersi eccessivamente a ogni passo. Questa variante è spesso associata a instabilità dell’articolazione tibio-tarsica o a debolezza muscolare;
- Recurvato non rotatorio. È la forma più “pura” di ginocchio recurvato: l’iperestensione riguarda solo il ginocchio, mentre piede e caviglia funzionano normalmente. È frequente nei soggetti con lassità legamentosa o dopo traumi diretti al ginocchio.
| Tipologia | Caratteristiche principali |
| Recurvato con deformità rotatoria esterna | Tallone sollevato, avampiede rivolto verso l’interno, piede talvolta in equinovaro; il ginocchio compensa iperestendendosi. |
| Recurvato con deformità rotatoria interna | Avampiede ruotato verso l’esterno; la meccanica del passo induce iperestensione del ginocchio. |
| Recurvato non rotatorio | Iperestensione isolata del ginocchio; piede e caviglia senza alterazioni funzionali. |
Quali sono i sintomi?
Un ginocchio recurvato non sempre provoca dolore nelle fasi iniziali ma con il tempo può generare una serie di disturbi. I sintomi più comuni sono:
- Sensazione di cedimento o instabilità, come se il ginocchio “scappasse” all’indietro sotto il peso del corpo;
- Dolore nella parte interna o posteriore del ginocchio, specialmente dopo attività prolungate;
- Sensazione di pizzicore nella parte anteriore del ginocchio, dovuto alla compressione ripetuta delle strutture anteriori durante l’iperestensione;
- Difficoltà nelle attività di resistenza, come camminare a lungo, salire le scale o restare in piedi per molto tempo;
- Alterazioni del cammino;
- Minore capacità di percepire e controllare la posizione del ginocchio nello spazio.
Se il problema viene ignorato, l’iperestensione costante può portare a un progressivo deterioramento della cartilagine e, nei casi più gravi, favorire lo sviluppo di artrosi del ginocchio.
Quali sono le cause del ginocchio recurvato?
Il ginocchio recurvato può avere origini molto diverse tra loro. In alcuni casi si tratta di una condizione presente fin dalla nascita, in altri deriva da traumi, posture scorrette o squilibri muscolari che si sviluppano nel tempo.
Cause congenite (presenti dalla nascita)
Alcune persone nascono con una maggiore lassità dei legamenti del ginocchio o con un’alterazione strutturale che permette alla tibia e al femore di estendersi oltre il normale. In questi casi il ginocchio appare “troppo elastico” già nei primi anni di vita.
Cause acquisite (sviluppate nel tempo)
Sono le più comuni e possono comparire in adolescenza o età adulta. Tra le principali troviamo:
- Traumi e infortuni al ginocchio. Una distorsione importante, un trauma sulla gamba in estensione o la lesione di strutture come il legamento crociato anteriore possono alterare la stabilità, permettendo al ginocchio di “cedere” all’indietro. Anche una incompleta guarigione da una frattura può modificare l’allineamento dell’arto;
- Debolezza muscolare. Se il quadricipite femorale e gli estensori dell'anca sono poco tonici potrebbe essere difficile riuscire a controllare l’estensione del ginocchio. Ciò è frequente in persone sedentarie, dopo un periodo di immobilizzazione o in chi svolge lavori che affaticano molto gli arti inferiori;
- Abitudini posturali scorrette. Mantenere a lungo una postura con il ginocchio “spinto all’indietro” può, nel tempo, modificare il modo in cui la gamba sostiene il peso corporeo, favorendo la comparsa del genu recurvatum;
- Alterazioni biomeccaniche come malallineamenti di caviglia o piede o differenze nella lunghezza degli arti inferiori potrebbero alterare l’asse dell’arto inferiore e spingere il ginocchio in iperestensione;
- Patologie neurologiche o neuromuscolari. Malattie come paralisi cerebrale infantile, sclerosi multipla e distrofie muscolari, riducendo il controllo motorio o la forza dei muscoli posteriori della gamba, aumentano le probabilità di iperestensione del ginocchio durante il cammino.
Come si effettua la diagnosi?
La diagnosi del ginocchio recurvato richiede una visita ortopedica specialistica, preferibilmente con un ortopedico del ginocchio, poiché questa condizione può nascondere alterazioni strutturali complesse o essere il segno di altre patologie legamentose. Il primo passo è l’esame clinico, durante il quale lo specialista valuta la presenza di instabilità o cedimenti del ginocchio nonché il grado di iperestensione, osservando come si comporta l'arto in stazione eretta.
Inoltre, potrebbero essere effettuati dei test, come ad esempio la misurazione dell’altezza del tallone quando il paziente è sdraiato; un lato più alto dell’altro indica un’eccessiva iperestensione. Nel corso della visita, inoltre, l'ortopedico analizzerà l’integrità dei legamenti, in particolare crociati e collaterali, e delle strutture posteriori del ginocchio.
Poiché il ginocchio recurvato può essere causato sia da problemi ossei sia da problemi legamentosi, la valutazione clinica viene sempre integrata da esami strumentali come:
- Radiografia degli arti inferiori in carico. Permette di osservare l’allineamento globale dell’arto, escludere malallineamenti di femore e tibia e valutare eventuali differenze di lunghezza tra le gambe;
- Radiografia laterale del ginocchio. Serve per misurare l'inclinazione naturale della parte superiore della tibia: un'inclinazione ridotta favorisce la tendenza del ginocchio ad andare in iperestensione;
- Risonanza magnetica, indicata quando si sospettano lesioni legamentose, tendinee o deficit muscolari alla base dell’iperestensione.
Come correggere il problema del ginocchio recurvato?
Il trattamento del ginocchio recurvato dipende dalla gravità della deformità, dall’età del paziente e dalla presenza o meno di instabilità legamentosa, debolezza muscolare o alterazioni dell’allineamento osseo. Nella maggior parte dei casi si inizia con approcci conservativi, mentre la chirurgia è riservata alle forme più severe o a quelle che non rispondono alla riabilitazione. Le principali opzioni di trattamento sono:
- Fisioterapia e riabilitazione. È la prima scelta terapeutica nelle forme lievi e moderate. L’obiettivo è aumentare il controllo neuromuscolare e rinforzare i gruppi muscolari che stabilizzano il ginocchio, in particolare quadricipite, che controlla l’estensione del ginocchio, nonché ischiocrurali e glutei, fondamentali per evitare l’iperestensione durante la camminata. La fisioterapia è, inoltre, essenziale per compensare eventuali squilibri muscolari o errori posturali che alimentano la deformità, migliorare l’equilibrio e il controllo del movimento;
- Tutori e ortesi, dispositivi che non risolvono il problema alla radice ma che proteggono il ginocchio e riducono il rischio di peggioramento;
- Protocollo RICE (riposo, ghiaccio, compressione, elevazione), utile soprattutto per la gestione della fase infiammatoria. Anche questi interventi alleviano i sintomi ma non sono curativi della causa;
- Chirurgia. L’intervento più utilizzato è l'osteotomia prossimale della tibia che permette di ridurre l’iperestensione del ginocchio. Quando la causa principale è la rottura dei legamenti posteriori o crociati potrebbe essere necessaria una ricostruzione legamentosa.
| Opzioni di trattamento | Descrizione |
| Fisioterapia e riabilitazione | Rinforzo muscolare, training propriocettivo, correzione del passo, esercizi per quadricipite e glutei. Prima scelta nelle forme lievi-moderate. |
| Ortesi e tutori | Ginocchiere con cerniera o tutori anti-iperestensione per migliorare la stabilità e proteggere l’articolazione. |
| Metodo RICE | Riposo, ghiaccio, compressione ed elevazione per controllare dolore e gonfiore. |
| Chirurgia | Correzione della deformità ossea o della lassità legamentosa nei casi severi o resistenti alla fisioterapia. |

Domande frequenti
È possibile prevenire il problema del ginocchio recurvato?
Il ginocchio recurvato non sempre può essere prevenuto, perché può dipendere da fattori genetici, lassità legamentosa congenita o malattie neurologiche. In ogni caso, è possibile abbassare il rischio attraverso:
- Uso di tutori o ortesi che limitano l’iperestensione;
- Fisioterapia mirata al rinforzo muscolare;
- Correzione delle posture scorrette;
- Controlli periodici ortopedici.
Quali esercizi svolgere per migliorare la funzionalità del ginocchio?
Alcuni esercizi utili sono:
- Estensioni da seduto per rinforzare il quadricipite;
- Flessioni dei muscoli posteriori della coscia (hamstrings) da posizione prona;
- Sollevamenti sui talloni per rinforzare i polpacci;
- Stretching dei muscoli posteriori della coscia e del quadricipite.
Si consiglia di eseguire gli esercizi 3–4 volte a settimana e di personalizzarli con l’aiuto di un fisioterapista.
Quali sono le attività da evitare?
Le persone con ginocchio recurvato dovrebbero evitare:
- Attività che aumentano la spinta in iperestensione, come corsa in discesa o salti ripetuti;
- Esercizi non controllati che favoriscono lo “scatto” del ginocchio all’indietro;
- Sport ad alto impatto senza adeguata protezione.
Fonti e bibliografia
- Researchgate.net/publication/330349826_The_Prevalence_of_Hyperextended_Knee_among_Adults_A_Cross-Sectional_Survey.

